Andy quasi non parlava. "Se volete sapere tutto su di me", diceva, "basta guardare la superficie dei miei dipinti, dei miei film e me stesso, ed eccomi. Non c'è nulla dietro la facciata." Nonostante il gusto per il paradosso, il modo di fare sempre pungente e ironico, nelle sue parole c'era sempre del vero. Aveva un dono speciale: sapeva affascinare pur tenendo a distanza.
Tutto mi sembrava interessante: la parrucca, i silenzi, l'aspetto singolare, lo zainetto, la voce, i sacchetti zeppi di cose, le sue domande banali o imbarazzanti. Non c'era nulla in lui che non concorresse a fare arte, e quel modo di fare, quasi un linguaggio, era la strategia per aderire allo spirito del tempo: come un veggente intuiva dove saremmo andati, per quindi dare corpo alle intuizioni sulla tela. Non sorprende che molti critici considerino la sua influenza decisiva per le successive generazioni artistiche. (Daniela Morera)
Curato da Gianni Mercurio e Daniela Morera, il volume - catalogo della grande esposizione alla Triennale di Milano, una delle mostre più originali e complete a lui dedicate in Europa - celebra l'influenza e il ruolo rivoluzionario di Warhol non solo nell'arte, ma anche nel campo della comunicazione visiva, della moda, della grafica e del design.
Circa 200 dipinti, fotografie (di e su Andy Warhol), opere grafiche, disegni - tra i quali quelli giovanili appositamente realizzati come illustrazioni per le riviste di moda newyorkesi - oltre alle celebri copertine di "Interview", filmati, documentazioni di moda e oggettistica ordinati all'interno di un ampio apparato filologico consentono al lettore di avvicinare la complessa personalità dell'artista principe della Pop Art, emblema della cultura americana degli anni Sessanta e Settanta.
Il volume ripercorre e analizza i temi fondanti l'estetica di Warhol e l'ampio ventaglio delle icone warholiane: dai ritratti di Marilyn, Liz Taylor, Elvis Presley, Jaqueline Kennedy, Mao alle imagini consumistiche Campbell's Soup e Brillo Box, dai simboli tragici di catastrofi e morte come Suicide, Electric Chair ai ritratti di artisti, dealers, stilisti, amici, personaggi del jet set a The Last Supper, l'ultima serie di opere presentate, proprio a Milano, un mese prima della sua morte.
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