Per la prima volta in Italia dall'Ermitage di San Pietroburgo, le maioliche di Castelli
Dopo due secoli rientrano in patria le preziose ceramiche abruzzesi acquistate dagli zar tra il XVI ed il XVIII secolo. Una mostra in tre tappe che parte a Roma, da Palazzo Venezia, il primo giugno per terminare a Teramo a fine ottobre.
Inaugurata il 31 maggio presso il Museo Nazionale di Palazzo Venezia a Roma - alla presenza del Presidente del Senato, Franco Marini, e sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica - la prima delle tre tappe italiane della mostra "Le maioliche di Castelli - Capolavori d'Abruzzo dalle collezioni dell'Ermitage".
Per la prima volta in Italia vengono esposti i manufatti artistici del centro ceramico di Castelli (TE), provenienti dalle collezioni del Museo Statale di San Pietroburgo.
La mostra - organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Romano, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia e Comitato Promotore delle Mostre dell'Antica Cerámica di Castelli - raccoglie 77 opere d'arte: vasi, piatti, albarelli, mattonelle, coppe, brocche e salsiere, tutte di straordinaria fattura.
Per oltre un mese a Roma, e successivamente a Castelli ed a Teramo, saranno esposti i manufatti dei più eminenti maestri di Castelli, quali Pompeo di Bernamonte, Orazio Pompei, Francesco e Carlantonio Grue, Nicola Cappelletti e Carmine Gentile, in rappresentanza dei principali stili pittorici adottati a Castelli tra il XVI ed il XVIII secolo.
I pezzi, "emigrati" dall'Italia in varie riprese negli anni d'oro del collezionismo russo - a cavallo tra la fine del 1700 e i primi del '900 - furono oggetto di una straordinaria campagna di acquisti da parte degli zar e dei loro mercanti d'arte.
Attraverso le proprie maioliche, il piccolo paese di Castelli, nel cuore delle montagne abruzzesi, ha seguito per oltre tre secoli il gusto dell'epoca. Nonostante il ristretto ambito provinciale, rinascimento, manierismo, barocco, rococò e classicismo hanno trovato la propria collocazione nell'arte dei maestri castellani, una produzione abbondantemente richiesta ed esportata.