Dedicata allo sculture austriaco Karl Prantl (1923), la monografia catalogo dell'esposizione Un dialogo. Antonio Calderara, Giorgio Morandi, Karl Prantl presenta trenta opere realizzate tra il 1957 e il 2002 e provenienti dalla collezione dell'artista a Pöttsching.
Come spiega Peter Weiermair Karl Prantl, uno dei più grandi scultori di pietra europei e internazionali, ha compiuto di recente 80 anni in Austria, pressoché in sordina. Dopo soggiorni all'estero, a Berlino, in America e Giappone, e una lunga vita a Vienna, oggi questo battagliero autodidatta della burocrazia culturale nato nel 1923, vive di nuovo a Pöttsching, una piccola località nel Burgenland, non lontana dal confine ungherese.
Nella natura della grande piana pannonica, che si apre verso oriente, ha trovato il luogo in cui così tante tra le sue grandi, monumentali opere ideali anche per i luoghi aperti cittadini dialogano con momenti elementari della natura, alberi, prati, boschi, orizzonte e cielo.
La presente pubblicazione illustra questa condizione, ed è stata concepita come base per il futuro. Chi voglia occuparsi di Prantl deve tornare, come per Chillida, nei luoghi in cui le sue opere sono state create.
La mostra del Museo Morandi documenta con una serie di opere di piccole dimensioni la ricchezza di materiali e forme archetipe che Prantl, artista ciclico, ha continuato a rielaborare.
L'esposizione che deve la sua realizzazione soprattutto all'attiva collaborazione della figlia dell'artista, Katharina Prantl è concepita non soltanto come una prima grande testimonianza di quest'opera in Italia, bensì anche come documento di un'affinità spirituale con la rigorosa e autonoma opera del maestro bolognese Morandi, per il quale la luce aveva un significato centrale, così come per Prantl e Calderara