Nel mezzo della corrente artistica del Realismo, sviluppatasi in Francia negli anni quaranta del XIX secolo (di cui principali esponenti furono Gustave Courbet, Honoré Daumier e Jean-François Millet) si inserisce il nome del francese, naturalizzato inglese, James Joseph Tissot: pittore vittoriano, neoclassico e incisore.
Le sue opere manifestano l'interesse per la cura del dettaglio e una precisione estrema che sembra voler competere con la fotografia. Costumi e accessori resi con dovizia e ricchezza di particolari rivelano i gusti dell'aristocrazia degli anni sessanta del XIX secolo ricordando così lo status sociale degli uomini ritratti in una cornice prestigiosa. Tissot dà l'impressione di ricorrere a diversi registri fondendo tra di loro innumerevoli riferimenti artistici. Il pittore, fedele agli insegnamenti di Ingres e in sintonia con i futuri impressionisti, talvolta si libera della tradizione francese e si fa esempio della modernità ed emblema dell'atmosfera intellettuale e mondana dell'epoca, affermandosi come uno dei ritrattisti più talentuosi della sua generazione, tanto che la bellezza dei suoi quadri spesso è stata riproposta in varie riviste e copertine di libri.
Attraverso dodici sezioni la monografia, che accompagna l'esposizione romana, presenta dipinti e acqueforti che rispecchiano il percorso artistico del pittore e l'influenza esercitata su di lui dall'ambiente parigino e dalla realtà londinese, entrambe fondamentali per i temi trattati nelle opere. Roma, Chiostro del Bramante, 26 settembre 2015 - 21 febbraio 2016.