In occasione della mostra che si sta tenendo a Palazzo Pitti, a Firenze dal 23 giugno al 30 settembre 2004, questo volume raccoglie alcuni dei disegni che Emilio Pucci, il marchese "artigiano", realizzò tra il 1950 e il 1960. Si tratta di 62 disegni inediti, creati in un decennio che si può definire di formazione e di conferma di una vocazione: quella di stilista. Ma sfogliando le pagine del libro appare subito chiaro che Pucci è anche un grande disegnatore, originale, abile nella ricerca dei colori e nei loro accostamenti, tanto da avere l'impressione che i disegni siano delle opere a sé e non soltanto degli schizzi per le stoffe.
Pucci si colloca così tra i principali rappresentanti della civiltà delle immagini del suo tempo, di cui è interprete appassionato e ironico, vicino al gruppo dell'astrattismo classico che in quegli anni si riuniva attorno alle figure di Berti e Monnini. È proprio dalla convivenza di classico e moderno che lo stilista trasse punti di grande efficacia per avviare la sua missione, quella di innovatore del costume italiano.