La monografia, che accompagna la mostra più completa mai organizzata in Italia su Degas pittore, scultore, disegnatore, fotografo, incisore, riunisce oltre centottanta opere del maestro francese provenienti dai più importanti musei internazionali che mettono in luce la tensione dell'artista verso la sperimentazione: accanto agli oltre trenta olii, venti pastelli, una quarantina di disegni, figurano l'intera collezione delle settantatrè sculture provenienti dal Museu de Arte di San Paolo del Brasile e un'intera sezione dedicata alle fotografie provenienti dal Musée d'Orsay di Parigi, realizzate da Degas stesso in una costante ansia di sperimentazione.
Il dramma di Degas è armonizzare "le esigenze di perfezione classica e la visione acuta della realtà moderna" (J. Leymarie). Da qui nasce il titolo, Degas classico e moderno, che costituisce il fil rouge del percorso alla scoperta del cammino creativo e umano dell'artista. Se inizialmente, infatti, l'educazione artistica, legata ai grandi modelli del passato, consente a Degas di acquisire gli strumenti necessari a esprimere il suo mondo, presto egli sente l'esigenza di legare la sua attività alla realtà contemporanea, vivendo con estrema tensione il rapporto fra i valori della tradizione e il richiamo della modernità.
Degas analizza la vita contemporanea impietosamente, ma con enorme energia, attraverso la sfida di una creatività a tutto campo. Così si spiegano l'interesse per le stampe giapponesi e per la fotografia, il gusto per la sperimentazione tecnica nell'incisione, nella tempera, nel pastello, la volontà di cogliere con eguale intensità gesti banali, espressioni deformate o la bellezza di un movimento, lo splendore di un colore. Individuati progressivamente temi originali, l'artista opera un autentico rovesciamento di convenzioni linguistiche, accantona i concetti estetici tradizionali, e coglie, in tutta la sua forza, un'idea nuova di bellezza e di verità.
I legami della scultura con la pittura, il disegno e le altre manifestazioni dell'attività dell'artista sono molto stretti; egli è ossessionato dal movimento e dalla posizione dei corpi e la scultura non è che un'anticipazione o una riflessione su di essi.
Curata da Maria Teresa Benedetti, la monografia intende evidenziare da un lato la tensione di Degas verso una continua sperimentazione e la curiosità per sempre nuovi procedimenti, per espressioni lontane da formule già praticate, dall'altro sottolineare i rapporti fra i diversi mezzi espressivi, cercando di ritessere il dialogo fra di essi. Attraverso una selezione di indiscussi capolavori dell'artista, il volume presenta tutti i temi con i quali si è confrontato l'occhio lucido di Degas: non solo le celebri ballerine, ma anche i ritratti di un'intensità vibrante, non solo i cavalli e i fantini alle corse, ma anche le stiratrici, le donne alla toeletta e le dame a teatro, non solo i musicisti all'Opéra, ma anche i meno noti, ma parimente straordinari, paesaggi.
Roma, Complesso del Vittoriano
1 ottobre 2004 - 1 febbraio 2005