Una selezione di dipinti dal Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo illustra la storia dell'arte francese dall'avvento delle accademie all'inizio del Seicento fino alla nuova libertà della pittura en plein air proposta dagli impressionisti.
Un itinerario che va dai fasti della corte di Luigi XIV e di Madame de Pompadour fino alla vigilia dell'avanguardia, in cui i grandi temi dell'arte moderna si intrecciano con la fortuna della cultura figurativa francese in Russia.
Storie sacre e soggetti tratti dal mito, nature morte e ritratti, paesaggi e scene di genere - capolavori di artisti che lungo i secoli hanno guidato il gusto dell'arte europea - testimoniano le tendenze del collezionismo russo e le ragioni storiche e culturali del successo della pittura francese alla corte dello zar Pietro il Grande e dell'imperatrice Caterina II, presso i ricchi aristocratici russi nell'Ottocento e nell'ambito delle riorganizzazioni dei musei sovietici all'inizio del Novecento.
Pubblicato in occasione dell'esposizione torinese, il volume presenta i saggi di Natalia Demina (La collezione di pittura francese all'Ermitage. Storia e collezionisti) e Clelia Arnaldi di Balme (Il Seicento: tra nostalgia del mondo antico e pittura della realtà; Il Settecento: dalla grazia del rococò al rigore neoclassico; L'Ottocento: il sentimento romantico e la pittura di luce degli impressionisti), le schede delle opere e la bibliografia.