Il concetto di Wunderkammern si identifica con le origini del museo moderno e con l'idea stessa di raccolta come "opera" progettuale del collezionista. L'area germanica e quella italiana sono i due poli in cui si realizzò compiutamente il fenomeno di respiro tuttavia internazionale delle Wunderkammern. Furono principalmente scienziati naturalisti e regnanti italiani, nonchè principi austriaci, tedeschi e boemi, a costituire tali raccolte in cui le scienze, la filosofia naturale e le creazioni dell'arte trovavano un equilibrio di reciproca compenetrazione, di mutuo scambio e arricchimento, venendo a configurare in campo culturale e artistico un quadro unico e irripetibile nella storia europea. Il volume esplora per la prima volta le raccolte dei tre protagonisti del collezionismo enciclopedico nell'Italia settentrionale (Ulisse Aldrovandi, Ferdinando Cospi, Manfredo Settala) e ne esamina i rapporti con i Medici. L'intento è quello di rintracciare modalità di raccolta e fusione tra arte e natura che permangono anche nei secoli successivi, sebbene con modalità diverse. Nonostante il fenomeno delle Wunderkammern propriamente dette si esaurisca con l'Illuminismo, un filo rosso relativo al permanere di queste tendenze è rintracciabile nel XVIII e XIX secolo. Viene inoltre messo in luce il collezionismo poliedrico di Gian Giacomo Poldi Pezzoli attraverso gli oggetti da Wunderkammer nello Studiolo Dantesco.
Lavinia Galli e Martina Mazzotta sono rispettivamente curatori del Museo Poldi Pezzoli e della Fondazione Mazzotta.
Milano, Museo Poldi Pezzoli e Gallerie d'Italia
8 novembre 2013 - 2 marzo 2014