Come è stato rappresentato nei secoli ciò che per definizione non è realmente percepibile o tangibile nella realtà? La risposta a questa domanda arriva da uno studioso della percezione - neurobiologo di formazione - che in questo saggio accompagna il lettore in un affascinante viaggio nell'arte con un approccio scientifico decisamente nuovo. Illustrato da una ricca iconografia esplicativa - che riunisce opere di artisti dell'antichità greca e romana, Raffaello, Goya, Böcklin, ma anche Galileo, Dalton o Keplero - il saggio di Pierantoni illustra come artisti e scienziati, dall'antichità a oggi, hanno rappresentato il non-esistente.