L'uso del ventaglio nasconde i segreti per una migliore comprensione dell'arte in generale, di singolari forme di filosofia e cultura. Il ventaglio nacque in Cina nel terzo millennio a.C. Testimonianze archeologiche ne attestano il suo uso anche in India, Siria ed Egitto (ventagli in piume di struzzo erano parte del tesoro di Tutankhamen, 1350 a.C.). I Romani lo chiamavano flabellum, mentre Greci ed Etruschi non ne disdegnarono l'uso.
La grande produzione si ebbe a partire dal '500 ed è proprio l'Italia il paese che ha diffuso in Europa l'uso del ventaglio orientale, considerato dai cinesi pregiato supporto per nobili arti quali calligrafia, pittura e poesia. Il buongusto artistico italiano riuscì così a trasformare nel '600 una rigida forma d'arte in una gemma a mille sfaccettature. Disegnatori e pittori ne decoravano la "pagina" che altri artigiani pieghettavano, rifinivano ed applicavano sulle stecche.
La mostra organizzata dal museo Correale, aperta fino al 30 settembre, afferma insomma come i ventagli "sono pagine di storia". Raccontano la loro epoca con ricchezza di particolari e sono in grado di illustrare il momento artistico, culturale e politico di cui rappresentano espressione. La rassegna si concentra su pezzi datati dal '700 alla prima metà del '900, l'arco di tempo in cui il ventaglio ha conosciuto la sua grande fortuna in Europa.