Una città in salute". Il titolo ha volutamente l'aria di uno slogan "leggero" per portare l'attenzione su un tema oltremodo impegnativo: il rapporto fra città e salute, in particolare fra la pianificazione urbana e la salute. Un tema "storico", che rimanda alle stesse origini del planning, che viene qui ripreso però senza pretese né di ricostruzione storica né di esplorazione teorica. Viene piuttosto presentata e problematizzata la riproposizione attuale di questa tematica operata dall'Oms con il programma "Città Sane" (Healthy Cities), dedicato alla promozione della salute nei contesti urbani maturi, che assegna al planning (all'Healthy urban planning) un compito strategico nell'implementazione di questo obiettivo.
Una ripresa che, a fronte delle nuove configurazioni del malessere urbano, legate ai fenomeni contemporanei di insalubrità - in primis le diverse forme di inquinamento - ma anche ai nuovi processi di frammentazione sociale, esclusione, impoverimento, crescita dell'insicurezza e del disagio psichico, comporta una profonda ridefinizione del concetto di salute - da un modello sanitario settoriale a un modello sociale multidimensionale - e insieme spinge per un riorientamento delle politiche urbane - e della pianificazione e progettazione urbanistica - verso la promozione della salute e del benessere, attraverso la ricerca di migliori condizioni di abitabilità, vivibilità e ospitalità delle città. Al di là del carattere un po' retorico e un po' utopistico del tema, il programma Città Sane-Hup affronta nell'ambito di concreti percorsi progettuali e di apprendimento questo impegno, mettendo al lavoro una nuova prospettiva (trasversale ai settori disciplinari e di intervento) per "vedere" e "costruire" i nuovi problemi urbani e una "attrezzatura" per sperimentare inedite soluzioni per il loro trattamento.
In questa direzione si muove una recente esperienza frutto della collaborazione fra alcuni ambiti dell'Amministrazione Comunale milanese e Diap-Politecnico di Milano, che viene documentata e problematizzata in questo volume, mettendone in evidenza le potenzialità sul piano dell'innovazione culturale, organizzativa e metodologica delle politiche urbane