La sempre crescente attività archeologica volta all'età tardo antica e al medioevo che caratterizza oggi la ricerca italiana grazie anche al moltiplicarsi delle cattedre universitarie che si riconoscono nel medesimo raggruppamento scientifico- disciplinare, è la ragione prima di questa nuova iniziativa editoriale della Fondazione Centro italiano di studi sull'alto medioevo: Temporis Signa. Archeologia della tarda antichità e del medioevo. I segni del tempo, ed in particolare quindi le tracce materiali dell'attività dell'uomo che l'archeologo recupera sul terreno, ma mai discoste da quelle che l'uomo stesso ha tramandato nei testi scritti, tracce appartenenti ad un periodo che muove dalla tarda antichità e raggiunge tutto il medioevo, in una continuità temporale che naturalmente non significa appiattimento del lungo arco cronologico che copre più di un millennio, ma ne vuole solo sottolineare l'intima connessione aldilà dei sempre discussi limiti epocali. La rivista viene oggi a dar voce ad uno dei punti qualificanti il programma della Fondazione CISAM fin dalla sua nascita: nella sua scelta scientifica pluridisciplinare che lo ha caratterizzato, sin dalle prime Settimane sono stati espressi voti, rivolti appelli affinché nelle università italiane si istituissero cattedre di Archeologia Medievale, nella piena consapevolezza della quantità di informazioni che si potevano ottenere da fonti non scritte, quali quelle archeologiche e dai dati materiali. Rilevando come le prime fossero assolutamente insufficienti per ricostruire un quadro esaustivo, in particolare per i secoli, che pur nella difficoltà di una periodizzazione fra tardo antico e altomedioevo, sono raccolti nell'arco cronologico dal VI all'XI, si raccomandava di colmare la lacuna esistente in Italia sia sul piano della ricerca che su quello della didattica e si univa costantemente l'auspicio di una piena collaborazione fra storici medievisti e archeologi. La rivista Studi Medievali, organo ufficiale della Fondazione CISAM, ha accolto negli anni saggi di contenuto archeologico, a cominciare dalle Schede di archeologia longobarda, poi Schede di archeologia altomedievale, volute dal compianto collega Ottone d'Assia, ma è soprattutto con le collane del Corpus della scultura altomedievale, delle Inscriptiones Medii Aevi Italiae e di Studi e ricerche di Archeologia e Storia dell'Arte che si è voluto dare ampio spazio all'archeologia postclassica e alle discipline ad essa connesse, quali l'epigrafia e la topografia. Sulle medesime linee metodologiche si inaugura oggi una rivista che possa ospitare i risultati della ricerca archeologica nella pluralità dei suoi indirizzi.