Edificio legato al mondo della tecnica e nello stesso tempo monumento urbano, la stazione ferroviaria e' stata, negli ultimi venti anni, oggetto di nuove e interessanti sperimentazioni architettoniche. Attualmente il dibattito sui suoi aspetti funzionali ed estetici e' più che mai vivo, sia all'interno della cultura architettonica, sia nell'ambito della politica ferroviaria sviluppata all'interno dei singoli paesi europei. Gia' da vari decenni, in Francia, come in Germania, in Svizzera o anche in Spagna, le linee di traffico ad alta velocità si moltiplicano obbligando i progettisti a ripensare la stazione in funzione delle mutate condizioni del traffico e del rapporto tra il luogo della sosta dei treni e dei viaggiatori e la citta'. Il libro in preparazione intende cogliere questa svolta importante nel disegno architettonico della stazione attraverso la presentazione di varie tematiche.
Innanzitutto, esso intende distinguere, attraverso un'analisi storico-tipologica, i caratteri permanenti dell'edificio, dimostrando che, malgrado si tratti di un manufatto di recente invenzione, e' possibile parlare di una tradizione tipologica gia' consolidata. In questa parte introduttiva del libro sono prese in considerazione: le stazioni europee realizzate intorno alla metà del XIX secolo, pensate come nuovi palazzi della città industriale; le grandi stazioni di testa progettate alla fine del XIX secolo, in cui si legge una prima chiara caratterizzazione delle parti che compongono l'insieme; i progetti sperimentali degli anni '20, che propongono uno sviluppo verticale di piu' "piazze coperte" destinate ad accogliere diverse modalita' di traffico; le proposte riduttive del periodo funzionalista; ed infine i progetti degli ultimi venti anni, che lasciano trasparire un interesse sempre maggiore per un ritorno ad un'architettura fortemente simbolica perche' legata al mondo particolare del viaggio in treno. La presentazione dei concorsi banditi negli anni '80 e '90 per il rinnovo o la ricostruzione di alcune delle più grandi stazioni europee e il riutilizzo delle aree adiacenti, chiude questa prima sezione del libro.