Mostra a cura di Martine Frésia.
In un periodo di transizione in cui non esiste ancora una sede vera e propria, Principato di Monaco. Idea per un museo presenta una parte delle collezioni monegasche e le direttive del progetto museografico per il Nuovo Museo Nazionale del Principato di Monaco, mostrando come il futuro museo intenda rivolgersi alla creazione internazionale sulla quale si basano i grandi musei contemporanei, senza tuttavia trascurare la cultura e la storia del Principato.
Il volume, catalogo dell'esposizione che dopo la tappa monegasca approda alla Fondazione Memmo a Roma, tratta della prefigurazione del Nouveau Musée National de Monaco, cioè dell'inizio della costituzione di una collezione di opere diverse legate alla danza, allo spettacolo e al Principato di Monaco. Suddiviso in cinque sezioni (Territorio; Arte moderna; La scena del teatro di Monte Carlo; Dai balletti russi all'avanguardia; Arte contemporanea), il volume annuncia questo progetto museografico documentando sia le collezioni di arte moderna e contemporanea, frutto di donazioni al Principato, sia l'intensa attività culturale che contraddistingue la vita monegasca.
Partendo dalla sezione dedicata alla rappresentazione artistica del territorio sul quale sorgerà il futuro museo, alle mutazioni dello sguardo degli artisti su questo luogo e alle proiezioni sull'avvenire (comprendente, tra gli altri, dipinti di Claude Monet, Joseph Mallord William Turner, Jacques-Henri Lartigue, William Wyld), si prosegue con la parte dedicata alla collezione d'arte moderna del Museo, costituita dalla donazione della Signora Jean-Louis Roux-Berger della collezione di opere neo-impressioniste, fauve o post-impressioniste di suo marito (Paul Signac, Emile Othon Friesz, Henri Manguin, ma anche Maurice Vlaminck o Paul Gauguin). Il secondo insieme è quello costituito da una serie di acquisizioni di opere di Kees Van Dongen il pittore della femminilità e della sensualità (originario di Delfshaven vicino Rotterdam, ma residente a Monaco a partire dal 1949) con opere su carta eseguite ad acquerello o a inchiostro (risalenti ai primi anni della fase parigina dell'artista che annunciano un pre-fauvismo dell'artista) affiancate da dipinti quali La Femme au lévrier bleu - esposta al Salon des Indépendants nel 1920 e rappresentativa del periodo dei grandi ritratti femminili - o Mademoiselle Geneviève Vix nel ruolo di Salomé , opera che associa la bellezza e il fascino femminile al sacrificio e al sangue.
Il percorso prosegue con la presentazione delle collezioni contemporanee del nuovo Museo che spaziano dalla figurazione (Pop, Nouveaux réalistes) all'oggetto (Gina Pane, Daniel Pommereulle), dalle astrazioni "gestuali" (Georges Mathieu, Kazuo Shiraga) a quelle "concettuali" (Louis Cane o Patrick des Gachons), dalle tematiche del corpo e dei suoi orpelli a situazioni e oggetti provenienti sia dalle arti plastiche sia dalle arti di scena (Jan Fabre, Rebecca Horn o Nancy Wilson-Pajic). Seguono le opere pittoriche contemporanee che evocano un universo scenico (Jacques Monory, Valerio Adami), le opere su carta di Léon Bakst, Constantin Korovine, Alexandre Benois o Natalia Gontcharova che richiamano la storia dei balletti russi di Serge de Diaghilev all'inizio del XX secolo, dei costumi di scena, bozzetti o tempere legate alla storia dell'Opéra di Monte Carlo. Vengono quindi evocate due eccezionali creazioni monegasche: L'Enfant et les sortilèges, creata nel 1925 a partire dal libretto di Colette su musica di Maurice Ravel, e Schiaccianoci, prodotto da Boris Romanov nel 1936, con decorazioni e costumi di Alexandre Alexeieff, oltre a una grande personalità che contraddistinse la grande epoca delle creazioni della scena di Monte Carlo, Eugène Frey che diede un apporto di straordinaria modernità all'arte dei decori e delle invenzioni che presagiva vari aspetti dell'evoluzione contemporanea dell'odierna scenografia. Le scenografie luminose di Frey sono accostate a Répétitions, un'opera contemporanea commissionata nel 2004 al regista Ange Leccia, e a una serie di lavori di d'Ernest-Pignon-Ernest.