La personale collezione di opere d'arte di Pontus Hulten, formatasi in gran parte per gli omaggi al grande critico e storico da parte degli artisti, rappresenta al meglio il percorso di un protagonista dell'arte di un secolo fecondo e tormentato come è stato il Novecento e riunisce alcune delle espressioni più significative della produzione artistica moderna e contemporanea.
Curato da Stefano Cecchetto, con la supervisione personale Pontus Hulten, e pubblicato il occasione dell'esposizione veneziana, il volume intende documentare una delle più significative caratteristiche del critico e collezionista svedese: la sua capacità fenomenale di essere esattamente dove la storia si sta facendo. Questo omaggio al percorso professionale di Pontus Hulten - straordinario portavoce del panorama artistico internazionale che, a cavallo tra la metà degli anni ottanta e i primi anni novanta, ha reso celebre Palazzo Grassi a livello mondiale - vuole essere una vita raccontata per immagini e, contemporaneamente una storia dell'arte del Novecento.
Pontus Hulten era a Parigi già nel 1946 a consolidare le radici del modernismo, ha scoperto l'arte di Marcel Duchamp, era caro amico di Constantin Brancusi e Jean Tinguely e ha testimoniato l'emersione di un mondo nuovo dopo il secondo conflitto mondiale. Dieci anni dopo, nel 1957, era negli Stati Uniti, constatando come il dominio dell'espressionismo astratto stava per essere sfidato da una nuova generazione di artisti socialmente impegnati capaci di un'arte strettamente legata alla realtà, lontana dagli spazi delle gallerie e più vicina alla strada.
Pontus Hulten divenne famoso al pubblico internazionale per le sue grandi mostre, tra le quali le storiche Movement in Art, American Pop Art e la prima mostra monografica di Andy Warhol. Ha inaugurato e diretto dal 1973 al 1981 il Museo Nazionale d'Arte Moderna del Centre Georges Pompidou di Parigi e successivamente Palazzo Grassi a Venezia dall'apertura del 1985 al 1992, poi il Kunst und Austellungshalle der Bundesrepublik Deutschland a Bonn.
Il volume presenta oltre cento opere selezionate dalla prestigiosa collezione personale del critico svedese ordinate in tre sezioni che contraddistinguono la tipologia delle sue scelte artistiche: Gli amici di Pontus (cinquant'anni di frequentazioni con grandi artisti - Sam Francis, Claes Oldenburg, Coosje Van Bruggen, Andy Warhol, Robert Rauschengerg, Niki de Saint-Phalle, Jasper Johns, Jean Tinguely, Ed Ruscha e Rebecca Horn - illustrati attraverso quadri, installazioni e fotografie che riconducono il lettore alla dimensione intima e segreta dell'amicizia, raccontata attraverso l'opera artistica); Pontus allo specchio (par lui même) ovvero una galleria di ritratti particolari dove il critico è protagonista ideale e concettuale della "visione" artistica dell'opera stessa: Yves Klein, Sébastian Matta, Arne, Jones, Piotr Kowalski, Walter De Maria, Giuseppe Santomaso e altri, ritraggono o dedicano opere realizzate apposta per Pontus Hulten e Tra segno e disegno, la sezione, più intima e segreta, che comprende una piccola galleria di disegni e opere su carta che il critico svedese ha collezionato per la sua dimensione privata, un occhio indiscreto dentro alla sua dimensione domestica dove si scoprono alcuni tra i protagonisti del Novecento artistico internazionale. Malevic, Duchamp, Picabia, Ernst, Brancusi, Vedova, Buren, trasmettono nelle loro "carte" una tensione organica e una passione autentica scaturita da una gestualità del segno capace di svincolare l'immobilismo e la passività del foglio, per comunicare/trasferire il pathos sottratto al linguaggio parlato.
Chiude il volume la sezione La strada di Pontus, un percorso fotografico della vita e della carriera di Pontus Hulten raccontato attraverso le immagini che lo ritraggono insieme agli artisti, ai capi di stato, alle personalità del mondo artistico e culturale che lo hanno accompagnato nella sua vita personale e artistica.