Picasso visto da una prospettiva unica, attraverso 120 opere tra cui dipinti, disegni, ceramiche e sculture provenienti dalla collezione del Museo Picasso di Antibes.
Quando nel 1946 gli fu offerto di usare come studio una delle grandi stanze del castello di Antibes, Picasso esclamò con entusiasmo: "Non solo dipingerò, ma decorerò anche il museo". Il risultato fu una serie di quadri e disegni - su supporti alquanto insoliti a causa della penuria di materiali nel periodo post-bellico - che riflettevano lo spirito pieno di giubilo e la joie de vivre di un paese tornato a essere libero. Negli anni seguenti Picasso arricchì questa collezione con sculture, opere grafiche e ceramiche, formando così la base di quello che sarebbe stato il primo museo in Francia a lui dedicato, inaugurato nel 1966 come il Musée Picasso di Antibes.
Il catalogo, pubblicato in concomitanza con la mostra di Palazzo Grassi, comprende un'ampia selezione delle opere più significative provenienti dal Musée Picasso di Antibes, un gran numero delle quali non è mai stato esposto fuori dalle mura del museo. Fra queste i murales La Joie de Vivre (La gioia di vivere) (1946) e The Sea Urchin Eater (Il mangiatore di ricci di mare) (1946) e l'imponente scultura Head of Woman with Chignon (Testa di donna con chignon) (1932). In tutto quasi 120 opere, tra cui dipinti, disegni, sculture e ceramiche, per illustrare uno periodo splendido della carriera artistica di Picasso.
Il volume contiene anche un'affascinante raccolta di fotografie di Picasso opera dell'artista polacco Michel Smajewski, meglio noto come Michel Sima. Scattate mentre Picasso lavorava ad Antibes, le fotografie fanno da complemento artistico e storico al volume, ritraendo il contesto in cui Picasso creava le sue opere.
Michel Sima nacque in Polonia nel 1912 e nel 1929 si trasferì a Parigi attratto dalla stimolante vita artistica della capitale francese. Qui, durante gli studi, strinse molte amicizie tra le quali lo scultore russo Ossip Zadkine, con cui lavorò nel 1934, e lo stesso Picasso. Imprigionato nel campo di concentramento di Auschwitz durante la Seconda guerra mondiale, nel 1946, appena dopo la sua liberazione, suggerì un incontro sulla spiaggia tra Picasso e Dor de la Souchère, il quale invitò l'artista di Malaga a usare parte del Castello Grimaldi come suo studio.
Venezia, Palazzo Grasssi
4 novembre 2006 - gennaio 2007