Fausto Nicolai è dottore di ricerca in storia dell'arte moderna. Studioso del collezionismo e della committenza artistica nella Roma del Seicento, ha pubblicato diversi saggi sulle famiglie Rocci, Naro, Colonna, Massimo, Altemps (Studi Romani, Studi di Storia dell'Arte, Paragone, Bollettino d'Arte) e atti di convegno. Ha un incarico di insegnamento di Storia dell'arte moderna presso il corso di laurea in Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Cassino.
L'OPERA Il fiorire degli studi sul mecenatismo romano del XVII secolo ha evidenziato la complessità dei fenomeni legati alle pratica collezionistica e all'attività di promozione artistica di cui furono protagonisti gli esponenti dei più illustri casati nobiliari dell'epoca. In questo volume si affrontano i temi del collezionismo e della committenza nella Roma del primo Seicento attraverso le esperienze delle famiglie Massimo, Altemps, Naro e Colonna. Sulla base di un originale approccio comparatistico, che va al di là della più tradizionale forma monografica, si offre l'interessante paragone tra i quattro casi esemplari considerati, al fine di evidenziare analogie e difformità nei rapporti con gli artisti e con le opere d'arte. Lo studio condotto negli archivi delle quattro famiglie, in certi casi privati e di difficile consultazione, ha permesso la raccolta di una notevole quantità di nuove ed inedite informazioni grazie alle quali è stato possibile rivedere attribuzioni, precisare tempi e modalità delle commissioni o degli acquisti di quadri, seguire lo sviluppo e l'allestimento delle collezioni all'interno dei loro contesti d'appartenenza. Registri contabili, inventari e protocolli notarili hanno rappresentato le principali fonti di riferimento per la ricostruzione delle singole vicende con risultati importanti e spesso inattesi rispetto allo stato attuale delle conoscenze. Tra le carte archivistiche acquisite spicca l'inventario dei beni Altemps oggi conservato presso la Newberry Library di Chicago, trascritto qui per la prima volta, mentre, più in generale novità sostanziali riguardano i palazzi, le ville e le cappelle gentilizie delle famiglie prese in esame, nonché l'entità e la qualità delle rispettive quadrerie. La ricerca offre, infine, una panoramica sulla situazione del mercato artistico romano dei primi decenni del Seicento, con diverse scoperte sull'attività di alcuni rivenditori di dipinti finora ignorati dagli studi. Il risultato finale rappresenta un contributo significativo alla comprensione delle variabili interne alla formazione del gusto nei suoi molteplici aspetti, da esperienza privata a fenomeno sociale.