I dipinti e i disegni sono suoi, le frasi degli autori che ama, le foto raccolte negli anni; tutto questo, apparentemente slegato ma in realtà amalgamato in un caos armonico rigorosamente organizzato, racconta il mondo di Margherita Manzelli (Ravenna 1968), artista autoironica e tagliente. Vicine alle foto di cronaca, di attualità anche politica, alternate alle frasi di Peter Handke, Marco Lodoli, Ida Magli, Ian McEwan, Alda Merini, Oliver Sacks, Teresa di Lisieux (per citarne solo alcuni), affiancate a fumetti o tratteggi di disegnatori celebri come Osvaldo Cavandoli, le ragazze di Margherita Manzelli, magre, precocemente invecchiate, diafane, ci guardano e pretendono attenzione, vagamente interrogative, apparentemente indifese non abbassano lo sguardo e aspettano una risposta. Questo è un libro anarchico e armonico di percorsi mentali sottili e sensibili, che ci parla di una tra le artiste di maggior rilievo nel panorama artistico contemporaneo.
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