Nei secolo XIV-XV i vasi di Valenza e del contado produssero, in regime praticamente monopolistico, una ceramica dai siflessi dorati che suscitó un'ammirazione incodizionata da parte di tuta l'Europa cristiana.
L'interese della clientela fiorentina ha lasciato nelle biblioteche e negli archivi tosan testimonianza particolaremente ricchi: libri contabili, carteggio mercantile, inventari domestici, fonti fiscale, ecc. Questa documentazione, rintracciata del corso di tanti anni e in parte trascritta nell'appendice documentaria, consente di ricostruire tutte le fasi di questo lungo percorso da Valenzaa Firenze:l'invio dell'ordine in Spagna, lesecuzione delle cermiche, e i pgamenti, la spedizione via mare, la tappa a Pisa (che a volte costitutiva un mercato di sbocco essa stessa) e infine l'arrivo a Firenze.
Gran parte della popolazione acquistava manufatti di media qualità direttament sul mercato cittadino, presso le botteghe dei merciai. Le famiglie più illustri, che chiedavano esemplari di alta qualità decorati con il propio stemma, trasmettevano i loro ordini direttamente in Spagna tramite compagnie e corrispondenti fiorentini.
I Maggiore musei del mondo custodiscono splendidi esemplari di lustri valenziani recanti stemmi, che l'araldica ha cosentito ricondurre a casati fiorentini.
Nella seconda parte del volume vengono analizzati glio oggeti nei loro aspetti più caratteristici: le forme, gli ornati -tra i quali il motivo dalla brionia domina netamente e infine l'uso che ne veniva fatto all'interno delle mura domestiche