Questo numero della collana editoriale architettura enigmatica si occupa della lettura critica della Torre Eurosky, con il fine di disvelare la genesi progettuale di quest'opera significativa e le ragioni di alcune vicende legate alla sua esecuzione, evitando da un lato facili lusinghe, dall'altro critiche chiassose, in ogni caso mantenendo una lettura il più possibile oggettiva e priva di reticenze in merito ai fenomeni architettonici e di impianto urbano analizzati.
La collana editoriale 'architettura enigmatica' si occupa di individuare e svelare aspetti comunicativi e prestazionali - funzioni seconde e funzioni prime - non del tutto apparenti in quelle opere di architettura nelle quali coesistono in modo indissolubile, andando ad analizzare non solo il risultato finale ma anche il percorso creativo che ne ha generato la realizzazione.
Il metodo è quello dell'ipotesi-tesi, che può venire o meno avvalorata e che nei casi in dubbio è considerata degna di condivisione e dibattito.
Non interessa qui compiere né lusinghieri elogi né stroncature dell'opera in esame, ma ipotizzare che l'architettura selezionata sia come un paziente che si presta di buon grado a un consulto medico e/o a un intervento sul tavolo operatorio. Ma tale metafora può chiamare in causa altre discipline, prima tra tutte la psicologia, dato che ci interessa comprendere il più possibile quali sono le tensioni presenti nell'universo creativo dei progettisti che hanno concepito l'opera.
La scaturigine del progetto e lo stormo delle sue idee primigenie sono qui investigate tramite ipotesi aperte, con calviniana - ma talvolta anche kunderiana - leggerezza, una qualità che non esclude mai il contraddittorio.
Cosí come nella casa del girasole, anche nell'eurosky la leggerezza, come sopra intesa, è una qualità dell'architettura che si vuole far riconoscere e che lotta per tale scopo: nel primo caso taglia - in un periodo coevo a fontana - la solidissima massa rocciosa del volume della palazzina di viale bruno buozzi e anticipa 'la dolce vita' felliniana; nel secondo caso dà luogo a un colossale trilite di una stonehenge euratica sul quale spuntano in copertura le fragili ali del suo opposto: le pagine di un libro di cui tale dolmen si fa immenso ambone.