Una straordinaria panoramica su uno dei più cruciali periodi della storia dell'arte, il Seicento, visto attraverso gli straordinari capolavori della collezione Koelliker.
Il volume - catalogo della mostra nel fastoso Palazzo Chigi di Ariccia scelto da Luchino Visconti per ambientare Il Gattopardo - presenta ben cento capolavori di maestri seicenteschi, come Tanzio da Varallo, Ribera, Simon Vouet, Régnier, Baburen, l'Orbetto, Orazio Gentileschi. Non mancano tele di Gherardo delle Notti e del suo allievo Mathias Stomer, come celeberrima Flagellazione di Cristo, già nella collezione dei principi di Ventimiglia e fra i sommi capolavori del pittore.
L'ampia rappresentanza di pressoché tutti i protagonisti della stagione caravaggesca, fornita da una sezione molto importante della collezione di Luigi Koelliker in una più che adeguata cornice, può dare sufficiente stimolo per puntare l'attenzione su alcuni dei temi e delle componenti dell'irripetibile momento che - per oltre due decenni, all'inizio del Seicento - ebbe per protagonista il linguaggio artistico generato dalla rivoluzione del Caravaggio. Emergono, infatti, il rifiuto (o per lo meno il ruolo marginale) di ogni pratica disegnativa che facesse da filtro alla trasposizione in pittura dei soggetti e la centralità del modello, della sua presenza fisica, nello studio dell'artista, come inderogabile sorgente figurativa e anche di ispirazione cui rifarsi per organizzare la composizione sulla tela. In armonia con questi due principi che guidarono il Caravaggio e i suoi seguaci più fedeli, si muove la realizzazione tecnica, la messa in atto, attraverso un uso nuovo e sconvolgente della luce, attraverso un artificio: farla piovere dall'alto sul modello, spesso nudo, in una stanza con le pareti oscurate o addirittura dipinte di nero, per dare a quel corpo un'evidenza clamorosa e una sensualità tutta nuova, mai vista nei dipinti.