I sistemi di partizione interna (unitamente a quelli di involucro) sono, tra i componenti del sistema edilizio, quelli in cui più forte è stata, nell'ultimo periodo, la spinta all'innovazione (soprattutto in termini di materiali, tecnologie e design). In tale ambito potrebbero trovare spazio anche le pelli animali, espressione di un settore produttivo che ha ormai raggiunto livelli di assoluta eccellenza, tanto nella qualità che nella varietà delle produzioni. L'industria delle pelli, tuttavia, dissipa una parte del suo alto - talvolta raffinato - know-how tecnologico nella realizzazione di semilavorati spesso destinati a produzioni commercialmente poco 'stabili' (quale, ad esempio, l'abbigliamento), strettamente legate alla stagionalità del prodotto e all'influenza delle mode. In questo senso, l'edilizia potrebbe costituire un nuovo e più stabile mercato di riferimento, considerando che un prodotto da costruzione, una volta 'penetrato' nel mercato, gode, generalmente, di una durata superiore a quella di altre produzioni industriali. Dunque, a partire dalla diffusa e condivisa definizione di involucro edilizio quale 'pelle esterna' dell'edificio e facendo esclusivamente riferimento a pelli bovine e ovine - vale a dire a 'matterie prime-seconde', scarto della produzione alimentare - perché non pensare a un sistema di interpareti in pelle, completando così un mosaico che porta a considerare le pelli animali come materiale di punta per la 'pelle interna' dell'edificio? L'esperienza che questo volume documenta è un 'progetto di ricerca industriale' condotto da gruppo di ricercatori operanti nella sezione 'Tecnologia e Ambiente' del Dipartimento di Progettazione Urbana e di Urbanistica e nel Dipartimento di Ingegneria dei Materiali dell'Università di Napoli Federico II, in collaborazione con l'Albatros s.p.a. (azienda del polo conciario di Solofra). Progetto consistente in una innovativa sperimentazione finalizzata alla produzione di un sistema di divisori interni dedicati all'edilizia per il terziario, modulari e prefiniti, realizzati mediante scocche autoportanti rivestite in pelle. Di tale sperimentazione qui si formula un excursus completo: dall'esame del materiale 'pelle', alla lettura tecnologica dei più evoluti sistemi d'interparete per ufficio oggi in commercio; dalla verifica (attraverso test in laboratorio) della 'producibilità' delle innovative scocche, all'esplicitazione del progetto finale, definito fin negli aspetti costruttivi e di dettaglio.
Con l'obiettivo di definire i presupposti cognitivi e tecnologici per una possibile produzione innovativa di componenti in pelle per l'edilizia, questo lavoro aspira contestualmente a stimolare possibili sinergie tra mondo della ricerca e mondo della produzione, la cui interconnessione è imprescindibile condizione di sviluppo per entrambi i settori.
Roberto Ruggiero, Napoli 1969, Architetto, Ph.D. in Tecnologia dell'Architettura presso il Dipartimento di Progettazione Urbana e di Urbanistica dell'Università degli Studi di Napoli 'Federico II', dal 2000 è impegnato in attività di progettazione di manufatti realizzati con tecnologie leggere. In particolare, è progettista di opere orientate alla tutela dell'ambiente e alla sperimentazione di tipologie costruttive innovative realizzate con tecniche di assemblaggio a secco. Studioso delle innovazioni di processo e di prodotto nel settore delle costruzioni, si occupa in particolare di 'qualità della progettazione'. Su tali tematiche pubblica numerosi contributi su testi e riviste di settore, nonché un volume intitolato La validazione del progetto. La verifica della qualità tecnica nella progettazione (Clup, Milano 2007). Nel 2006 è titolare di assegno di ricerca presso il Dipartimento di Progettazione Urbana e di Urbanistica dell'Università 'Federico II' per attività di ricerca industriale. Da anni attivo nella formazione e nella didattica, ha partecipato con attività integrative e seminariali ai Laboratori di Costruzione e ai Laboratori di Sintesi della Facoltà di Architettura dell'Università di Napoli Federico II. Dal 2008 è docente a contratto in 'Cultura Tecnologica della Progettazione' e 'Progettazione di Sistemi Costruttivi' presso la Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno (Università di Camerino), dove conduce una sperimentazione didattica incentrata sui processi e sui sistemi costruttivi per la riqualificazione tecnologica e ambientale della residenza sociale.