Il volume ricostruisce un importante capitolo del collezionismo di pittura antica, dal primo periodo napoleonico alla fine dell'Ottocento, tra Lombardia e Veneto. È la storia della collezione di Antonio Scarpa (Motta di Livenza, 1752 - Pavia, 1832), grande anatomico e chirurgo, professore delle Università di Modena e di Pavia. Da qui si dedica alla raccolta di quadri delle principali scuole pittoriche italiane con l'aiuto di alcune delle figure piú importanti della cultura neoclassica lombarda.
Dopo la sua morte la collezione di dipinti è ereditata dal fratello e dal nipote residenti nel suo paese natale,Motta di Livenza.Nel corso dell'Ottocento la Pinacoteca Scarpa è una delle piú importanti collezioni private aperte al pubblico nel Veneto e meta obbligata dei grandi conoscitori che hanno fondato la moderna Storia dell'arte. Una situazione che perdura intatta fino al novembre 1895, quando i quadri sono portati a Milano e sono venduti in un'asta pubblica.
Allora il grande San Sebastiano dipinto da Andrea Mantegna, il piú celebre ed emblematico dei quadri raccolti dal professor Scarpa, era però già approdato nella casa veneziana del barone Franchetti, la Ca' d'Oro.