La Scuola di Chaillot ogni anno, in occasione della sua lezione inaugurale, invita un architetto contemporaneo a parlare del posto che la storia ed il patrimonio occupano all'interno del proprio lavoro di concezione e di costruzione.
La Cité de l'architecture et du patrimoine, di cui la Scuola di Chaillot è il dipartimento di formazione, è stata inaugurata nel settembre 2007. Per questa riapertura eccezionale, a pronunciare la quinta "lezione" di Chaillot, l'8 gennaio 2008, è stato invitato Jean Nouvel, uno dei grandi maestri della creazione contestualizzata dell'architettura francese e mondiale attuale. Molte realizzazioni di Jean Nouvel intervengono nei tessuti urbani in modo tale per cui l'antichità e/o le qualità paesaggistiche conferiscono loro un carattere patrimoniale.
Dall'Istituto del mondo arabo (1987) al Museo di Branly (2006) passando per l'Opera di Lione (1993), dal Museo Regina Sofia a Madrid (2001) al Museo Vesuna a Périgueux (2003), i progetti di Jean Nouvel hanno regolarmente trovato la giusta collocazione nel contesto urbano e paesaggistico ai quali hanno apportato il loro contributo. Quali relazioni cerca di allacciare Jean Nouvel con la storia del luogo, della sua struttura e dei suoi abitanti? A quali metodi di percezione e di analisi ricorre per afferrare il 'déjà là"? Come se ne serve per elaborare i suoi progetti ed effettuare delle scelte urbane, architetturali e tecniche? Agisce in eco o in opposizione?