Su Jacopo de' Barbari, sulla sua personalità eclettica e sulla sua importanza nel panorama dell'arte italiana fra Quattro e Cinquecento è mancato fino a oggi uno studio sistematico. Il libro di Simone Ferrari rappresenta la prima monografia dedicata all'artista: un lavoro articolato e rigoroso che si propone di colmare una lacuna significativa.
Pittore, incisore, disegnatore e teorico d'arte, de' Barbari raggiunse in vita fama e prestigio internazionale: fra i suoi committenti, Luca Pacioli, l'imperatore Massimiliano d'Asburgo, Enrico V il Pacifico e Margherita d'Austria. Indicato da Albrecht Dürer quale suo vero maestro e definito da molte fonti dell'epoca come "un nuovo Apelle", Jacopo de' Barbari incarna una figura e uno stile complessi, impossibili da circoscrivere entro i rassicuranti parametri e gli schemi consolidati di una scuola regionale.
Frutto di una lunga ricerca presso i maggiori musei e biblioteche europei, lo studio, che si avvale della consulenza di diversi studiosi italiani e stranieri, prende spunto dalla diretta visione delle opere per affrontare le principali questioni storiografiche legate alla figura dell'artista: dalla sua identificazione e le sue origini - per le quali si ipotizza per la prima volta un legame con la fiorente industria della produzione libraria attraverso il suo presunto padre, Georg Walch - alla sua fortuna critica, dalla problematica delle attribuzioni alla proposta di inedite chiavi di lettura tecnico-stilistiche. Il volume include, inoltre, il catalogo completo delle opere del pittore e l'immenso corpus bibliografico della letteratura sull'argomento.