Questa nuova monografia sul Vignola vuole avere un carattere di sistematica completezza e di precisazione del catalogo delle opere dell'architetto di Vignola, pur avendo un tono sintetico e narrativo apprezzabile anche da un pubblico colto ma non specialistico.
Si è cercato di trattare con la stessa attenzione i capolavori, che parlano da soli, e le opere apparentemente secondarie o di tono modesto o difficili da precisare documentariamente, così come si è presa in considerazione anche la sua attività più tecnica, come quella d'ingegnere idraulico, che ha avuto un esito altissimo, come ricorda Vasari, nel Navile di Bologna.
Si è cercato d'inseguire le sue opere in un certo senso rispettando le sue qualità altamente professionali e il suo carattere modesto e generoso che lo portava faticosamente a cavallo non solamente da Bologna a Roma, a Fontainebleau, a Piacenza e Parma, ma anche nei più sperduti e poveri paesini dell'alto Lazio nel territorio del suo patron il 'grande' cardinale Alessandro Farnese.
Naturalmente si è indagato particolarmente sul rapporto privilegiato coi committenti Farnese e si è cercato di delineare il suo contributo alla qualità dell'architettura cinquecentesca sulla scia del grande retaggio romano di primo Cinquecento (Bramante, Raffaello, Peruzzi e Antonio da Sangallo il Giovane, nonché l'Accademia Vitruviana della Virtù) da lui perfettamente conosciuto e in confronto coi suoi contemporanei come Alessi, Ammannati e Palladio. Non si è tralasciato l'aspetto 'normativo' dell'opera teorica del maestro che come è noto ha influenzato molte generazioni di architetti futuri.
Il libro illustra anche qualche aspetto nuovo sulla vita e soprattutto sul carattere del maestro utilizzando gli studi biografici più recenti di Lodovisi, Dameri e Trenti e una bibliografia non ben sfruttata dalla storiografia vignoliana.
È corredato da rilievi architettonici in parte nuovi e appositamente realizzati.
Il discorso fotografico è dell'autore in stretta relazione colla qualità del testo scritto.