Costituito nel 1961 dai pittori Ugo Attardi, Ennio Calabria, Fernando Farulli, Alberto Gianquinto, Piero Guccione, Renzo Vespignani, e dai critici Antonio Del Guercio, Dario Micacchi e Duilio Morosini, il gruppo Il Pro e il Contro rappresenta uno dei momenti più importanti dell'arte italiana della prima metà degli anni '60 . Attivo sino al 1964 con dibattiti, mostre personali e collettive e pubblicazioni di cartelle di grafica che ebbero come epicentro le gallerie romane La Nuova Pesa prima e Il Fante di Spade poi, il gruppo svolse un ruolo cruciale in un panorama artistico caratterizzato dall'esaurirsi sia del neorealismo che dell'informale ; e ripropose la necessità di una pittura di figura capace confrontarsi con il presente e con la storia nel mutato paesaggio della società contemporanea. Seppure caratterizzato da ricerche formali tra loro molto differenti e talvolta inconciliabili, il gruppo (che a partire dal '63 coinvolse anche gli artisti milanesi Gianfranco Ferroni, Giuseppe Guerreschi e Giuseppe Romagnoni) pose così alcune questioni essenziali per comprendere il dibattito in atto nella cultura artistica italiana di quegli anni: il rapporto con la tradizione e con la lezione delle avanguardie storiche, l'importanza di una tensione dialogica con la realtà, la necessità di un atteggiamento e di un giudizio critico nei confronti della contemporaneità e delle sue forme in continuo e violento mutamento.