Questa mostra è dedicata alle immagini di un oggetto: lo strumento a corda.
Come tutti gli strumenti, esso necessita dell'intervento della mano per adempiere alla sua funzione. Soltanto così si può creare il suono delle corde che, invisibile e incorporeo, pervade lo spazio riempendolo di armonia. La mano da sola però può far poco: tutto dipende da chi la muove. Orfeo, Apollo, Arione e Davide sono passati alla storia (del mito o dell'Antico Testamento) per la loro straordinaria capacità nel suonare uno strumento a corda. Nelle opere esposte possiamo vedere come questo oggetto sonoro determini la vita di ciascuno di essi e, viceversa, come le loro figure e la loro storia influenzino la percezione dello strumento inteso quale simbolo dell'armonia in generale.
Ai disegni e alle stampe, principalmente quattro e cinquecenteschi, del Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, si aggiunge una piccola selezione di opere della Biblioteca Marucelliana e del Museo Nazionale del Bargello, da cui proviene anche la preziosa statuetta orfica di Bertoldo di Giovanni.
Oltre a essere icone di armonia, gli strumenti raffigurati diventano testimoni della storia della musica, della costruzione e della prassi esecutiva dell'epoca. In continuità ideale con la Mostra di strumenti musicali in disegni degli Uffizi, che nel 1952 inaugurò questo genere in Italia, la mostra, curata da Susanne Pollack, e organizzata con il contributo di MetaMorfosi, suggella la tradizionale collaborazione e il prolifico interscambio culturale tra il Kunsthistorisches Institut in Florenz - Max-Planck-Institut e il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.