Il volume è il risultato di un ampio lavoro di studio e di ricerca che ha permesso di mettere maggiormente a fuoco alcuni momenti fondamentali del corpus iconografico di Giovan Battista Crespi detto il Cerano: il pittore che, dal 1600 e per trent'anni assunse il ruolo di capofila nella Milano di Federico Borromeo segnando l'avvio della felice stagione del Seicento lombardo e che emerge come uno dei protagonisti della rivoluzionaria trasformazione concettuale e formale della pala sacra del mondo cattolico a seguito del Concilio di Trento.
Solo oggi vengono risolte alcune questioni nodali relative alla vita dell'artista grazie alle ricerche di Marina dell'Omo nei registri parrocchiali di Romagnano Sesia: la sua data di nascita, che risale al 23 dicembre 1573 e il nome della madre, Camilla. Un saggio di Cristina Geddo su nuovi documenti che testimoniano la presenza del padre Raffaele a Cerano negli anni dal 1590 fa luce sul periodo giovanile dell'artista e sulla sua scelta di adottare e ostentare il soprannome dal luogo della sua giovinezza e del suo presumibile esordio.
Il saggio di Filippo Ferro approfondisce l'eredità testoriana del "pestante" con i due cicli della Vita e dei Miracoli di San Carlo e il trionfo cattolico della Beatificazione come fenomeno collettivo, mentre gli studi di Bober rivelano gli aspetti inediti della vasta cultura formale e iconica del pittore nel suo tempo attraverso la documentazione sugli echi nel Cerano dell'incisione transalpina.
Altri saggi esaminano la fortuna storica e critica nel tempo,da quello della Coppa sulle vicende positive e negative sulle entrate e uscite da Brera dopo le soppressioni a quello di Contini sull'alto apprezzamento del Cerano negli studi tedeschi nel XX secolo fra le due guerre legato a sue presenze con opere fondamentali nei musei tedeschi. Un contributo infine di grande novità e chiarificazione nel contesto dell'arte milanese e lombarda coeva è offerto da Federico Cavalieri con il suo saggio sull'immediata cerchia, compreso il fratello Ortensio e come recentissima novità la sorella Giulia. Altra notevole documentazione sulla fortuna del Cerano è offerta negli apparati dall'elenco delle opere riferite al Cerano nelle collezioni milanesi del '600 e del '700 della Geddo.