La moda e il primato della sartoria milanese nel XVI secolo illustrati attraverso il capolavoro del Moroni.
Prezioso capolavoro di Giovanni Battista Moroni, uno dei più grandi ritrattisti del Cinquecento lombardo, il Cavaliere in nero, recentemente acquisito dal Museo Poldi Pezzoli, è un imponente ritratto a figura intera, opera di qualità pittorica straordinaria, nonché raffinato esempio della moda nel tardo Rinascimento.
Prendendo spunto da questo dipinto e dal gentiluomo in esso raffigurato, il volume (catalogo dell'esposizione milanese) documenta l'eccellenza della sartoria milanese nella produzione di lusso del Cinquecento, nella realizzazione di tessuti preziosi e nella confezione degli abiti, capi unici preziosissimi e ricercati ammirati in tutta Europa.
Lo sguardo è deciso, intenso. L'abito, scuro, è di velluto, elegante e straordinariamente raffinato.
Questo è il misterioso personaggio, dal sorriso enigmatico, protagonista della mostra Il cavaliere in nero che si tiene al Museo Poldi Pezzoli dal 2 ottobre 2005 al 15 gennaio 2006.
L'esposizione nasce da un importantissimo lascito testamentario di Annibale Scotti Casanova pervenuto alla casa museo milanese nel 2002: Il Cavaliere in nero, prezioso capolavoro di Giovanni Battista Moroni, uno dei più grandi ritrattisti del Cinquecento lombardo. Il Cavaliere in nero, imponente ritratto a figura intera, è un'opera di qualità pittorica straordinaria, ma è anche una fotografia della moda nel tardo Rinascimento.
La berretta piumata, la mantella guarnita da strisce di velluto e la spada offrono un eloquente esempio della sofisticata costruzione sartoriale degli abiti dell'epoca.
La mostra sarà un'occasione importante per illustrare il primato milanese nella produzione di lusso del Cinquecento: la realizzazione di tessuti preziosi e la confezione degli abiti.
Nel corso del XVI secolo infatti, le botteghe dei sarti milanesi godevano di una reputazione altissima: i regnanti delle corti europee se ne servivano per la confezione di capi unici, preziosissimi e ricercati a testimonianza di un gusto e di una tradizione che vedeva la città primeggiare in Europa.
Un livello di eccellenza che in passato non ha avuto un'adeguata riconoscibilità. I sarti e i produttori tessili sono stati per lo più annoverati tra gli artigiani, confinando la loro arte e la loro abilità nel troppo ristretto ambito della produzione manuale di oggetti costosi. In realtà i loro manufatti sono veri capolavori che, unendo l'abilità tecnica al valore dell'invenzione artistica, compositiva e ideativa, creano l'immagine del gentiluomo.
A testimonianza di questa eccellenza milanese arriverà, fra l'altro, da Londra il famosissimo dipinto intitolato Il sarto, tela conosciuta anche come Il tagliapanni. Un'altra straordinaria opera di Moroni che rappresenta uno dei principali capolavori della National Gallery, giungendo per la prima volta in Italia dal 1862 in occasione della mostra del Poldi Pezzoli.
L'esposizione presenta inoltre, il Libro del sarto conservato alla Fondazione Querini
Stampalia di Venezia e appartenuto a un sarto milanese del Cinquecento, Gian Giacomo del Conte. Tra i tanti illustrati all'interno, anche un modello straordinariamente vicino all'abito del Gentiluomo di Moroni.