"Genova e l'Europa Mediterranea", quarto volume della collana che riguarda i rapporti internazionali della città portuale, dopo Spagna, Francia, e Europa Continentale.
A parlare del libro-strenna sono stati Vincenzo Lorenzelli, presidente della Fondazione Carige e Giovanni Berneschi, presidente di Banca Carige, i due curatori, Piero Boccardo, direttore dei Musei di Strada Nuova e Claro di Fabio, docente all'Università degli Studi di Genova.
A raccontare in dettaglio l'opera è stata Anna Rosa Calderoni Masetti, ordinario di Storia dell'Arte medievale all'Università di Genova, curatrice di mostre internazionali, collaboratrice di Musei italiani e stranieri e autrice di molte pubblicazioni sull'arte dall'XI al XIV secolo.
Dopo aver approfondito gli scambi politici e commerciali tra Genova e le coste del Mediterraneo, il presidente Lorenzelli ha sottolineato i legami con l'Europa del Mediterraneo, con Bisanzio: "Paesi diversi, - riferisce - che hanno avuto momenti di creatività di altissimo livello, anche grazie ai confronti culturali".
Il presidente Berneschi ha ricordato la potenza marinara: "Già a partire dal 1000 commerciava con il Mar Egeo e il Mar Nero, con l'Impero Bizantino. Testimonianze genovesi ci sono ancora a Chio, isola greca, in Ucraina e in Turchia".
Il libro racconta la storia attraverso studi firmati da specialisti e storici dell'arte, corredati dalle fotografie, anche nei dettagli, di opere d'arte del Medioevo, del Rinascimento, ma anche del Barocco (epoca d'oro per la Lanterna), del Sette e Ottocento.
Grazie a questa pubblicazione si possono cogliere tutti i segreti dei tesori ancor oggi custoditi in molte delle chiese genovesi o nei palazzi aristocratici.
La Commenda, la chiesa di san Giovanni di Pré, ospizio dei gerosolimitani, i cavalieri di Gerusalemme, costruita all'epoca delle Crociate, è uno dei gioielli dell'architettura medievale a Genova, ed è nello stesso stile di certi edifici medievali di Rodi e Malta.
Nel volume si nota come Genova abbia influito sulle costruzioni militari di Bastia, e come una certa pittura e scultura nella Genova del XIII e XIV secolo sia presente anche in altre aree del Mediterraneo dello stesso periodo.
Si può scoprire l'origine del Mandylion, una reliquia, definita "sacro cimelio" e "mirabile linteum", santo lino, che rappresenta il volto di Cristo, conservato nella chiesa di San Bartolomeo degli Armeni. Una vicenda singolare, in cui si intrecciano racconti dell'Oriente e del cristianesimo occidentale.
Carige e la Fondazione insieme, come ogni anno, vogliono proporre una rilettura di una Genova internazionale, protagonista della storia e dell'arte, dell'economia e dei traffici marittimi.