In principio era l'uovo. Una forma chiusa, compatta, perfetta. Contenitore di ogni divenire e di ogni evoluzione luogo dove gli opposti e le differenze convivono ancora. La luce, per esempio, e le tenebre. Il silenzio e il rumore. Il pieno e il vuoto. L'uovo rappresenta quindi anche uno stadio evolutivo della catena dell'essere: il momento, la fase in cui il tempo si dispone nei termini a noi noti, quelli cioè della sequenza lineare. Nell'uovo il tempo prende forma, assume consistenza, al confine fra la dimensione dell'assoluto (quella in cui non accade nulla) e quella delle relazioni, del groviglio delle cose e della loro forma. Ecco l'uovo. La meravigliosa successione dell'essere e degli esseri viventi è tutta implicita al suo interno; la crescita e la diversificazione così come l'entropia e la morte.
Martina Corgnati
La monografia che accompagna la mostra milanese presenta una selezione di opere di Fulvia Levibianchi, l'artista che sin dal 1965, data delle sue prime esposizioni a Milano, ha compiuto un percorso di ricerca attraverso tematiche diverse, ma confluite, poi, armoniosamente, nel tema dell'uovo, nella forma e nella simbologia dell'uovo.
Ab Ovo è un omaggio nei confronti di un'artista che, in modo quasi magico, lavora replicando innumerevoli volte la forma ovoidale sulla luce e sul colore.
Il suggestivo lavoro di Fulvia Levibianchi dà luogo a composizioni raffinate e originali che si imprimono nella mente e nell'immaginario di chi guarda, pongono interrogativi e nella loro elegante accoglienza invitano alla riflessione: disegni, dipinti e sculture, in bronzo, ferro, marmo, oro, metalli preziosi, ma anche materie plastiche e materiali sintetici danno vita a un mondo di forme primordiali e archetipe, concave e convesse, affascinanti e misteriose.