Il volume, edito per la biblioteca d'arte contemporanea di Silvana, affronta il rapporto tra cinema e arti visive, così come esso è andato configurandosi nel panorama contemporaneo. Uno dei tratti distintivi dell'epoca in cui viviamo è l'esplicito e costante riferimento all'immaginario cinematografico, il cui raggio di influenza si è ulteriormente potenziato sino a coinvolgere non solo i processi culturali di massa ma anche l'ambito più esclusivo delle arti visive, che sempre più spesso rivisitano i miti cinefili. Scopo del libro è quindi verificare lungo quali direttrici si sia sviluppato nelle arti visive il potenziale del linguaggio cinematografico, e a quali forme di rappresentazione esso abbia dato luogo.
I primi due capitoli prendono in esame l'evoluzione del mezzo filmico nella sperimentazione artistica, dagli inizi del novecento fino alle neoavanguardie degli anni sessanta-settanta.
Sono quindi esaminate alcune delle teorie filosofiche che hanno contribuito a mettere in luce la natura speculativa del cinema, diventata per molti artisti un terreno fertile di ricerca, e i cambiamenti introdotti dall'avvento delle tecnologie digitali. Nei capitoli successivi si analizza in maniera più dettagliata la produzione di singoli artisti, scelti all'interno della produzione internazionale contemporanea, suddivisa per temi e ipotesi. Nella seconda parte del libro sono infine raccolte alcune conversazioni con artisti, critici e cineasti, i quali interpretano tali fenomeni, partendo da prospettive legate al rispettivo ambito professionale.
Il volume è completato da una filmografia selezionata e da una bibliografia.