Una figura di riferimento per l'architettura contemporanea, quella di Dominique Perrault assurto, giovanissimo, all'olimpo dello star system architectural a seguito della vittoria al concorso per la Bibliothèque nationale de France a Parigi, oggi icona, anche discussa, dell'era Mitterand assieme agli altri Grand Travaux anni '80-'90 per la capitale francese, con uno studio parigino nel suggestivo edificio trasparente di rue Berlier da lui stesso realizzato nell'area semiperiferica della Bibliothèque e progetti in fase di realizzazione in tutto il mondo, soprattutto in Europa.
Di grande interesse rimangono i progetti precendenti alla Bibliothèque così come quelli appena successivi ma è forse a partire dalla vittoria al concorso per il velodromo e della piscina olimpici a Berlino (1992-99) e la loro successiva realizzazione che pare definirsi uno spartiacque tra l''Architettura' di Perrault e la sua ricerca sull'architettura e il rapporto con il territorio.
In questo senso questo volume vuole tentare una ricognizione a partire da questa epoca, la fine degli anni '90 per l'appunto, anni che per il progettista francese hanno significato grandi concorsi, molti dei quali vinti ma non ancora realizzati e incarichi importanti, ma soprattutto anni, come questi ancora più recenti, di attenzione continua da parte di Perrault per una ricerca sui temi del linguaggio d'architettura e sul rapporto tra spazio pubblico e privato nel tentativo spasmodico di rintracciare 'una terza via' sempre più rivolta all'inserimento nell'intorno di cui viene colta e analizzata la matrice geografica (nel senso 'francese' del termine) più che quella storica, senza mai accantonare la sperimentazione sui materiali. Francese fino al midollo, nella passione smodata per il cemento armato, in fondo l'unico scheletro strutturale in grado di fornire l'impianto da cui partire, Perrault è di recente tornato con prepotenza protagonista del panorama internazionale grazie alla vittoria al concorso per il nuovo teatro dell'Opera Mariinsky di San Pietroburgo. Un'occasione che ha visto confrontarsi figure di notevole prestigio e dalla spiccata disomogeneità con undici i finalisti di cui cinque studi russi e sei internazionali (tra i quali Mario Botta, Arata Isozaki, Hans Hollein, Eric Owen Moss e Erick Van Egeerat). Un progetto importante questo russo di cui è prevista la realizzazione non prima del 2007 e che va ad attestarsi tra almeno altre sei occasioni progettuali - la Bibliothèque nationale de France a Parigi, il Velodromo e la piscina olimpionici a Berlino, l'ampliamento della corte di giustizia delle Comunità Europee a Lussemburgo, la Mediateca di Venissieux 1997 e il Progetto di concorso Pinault Fondation per Parigi - che hanno riaffermato e confermato Dominique Perrault tra i più significativi protagonisti dell'architettura contemporanea.