Il progetto della mostra, che si realizza con il contributo generoso e determinante dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, non perde di vista il significato profondo del rapporto di amicizia tra Michelangelo e Daniele, ma intende anche delineare la complessa personalità di quest'ultimo, pittore di alto e interessante livello, la cui fama troppo a lungo è rimasta schiacciata dalla stretta vicinanza col genio del Buonarroti. L'artista esordì nell'ambito senese, e alla fine degli anni trenta del Cinquecento si trasferì a Roma, dove collaborò con Perin del Vaga. Emerse infine a statura di protagonista negli anni che seguono lo scoprimento del Giudizio Finale. Pittore, decoratore a stucco e ad affresco, ritrattista e scultore, responsabile di cantieri di prestigio, Daniele da Volterra non è stato ancora protagonista unico di iniziative espositive. Anche per questo, la mostra della Casa Buonarroti costituirà una vera e propria scoperta.
Attraverso una scelta di disegni preparatori e di stampe, provenienti in gran parte dal Louvre, dal British Museum e dal Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, si presentano in mostra i cicli di affreschi della Cappella Orsini e della Cappella Della Rovere nella chiesa romana di Trinità dei Monti d'importanza fondamentale per le vicende pittoriche di metà Cinquecento, nei quali Daniele è tra i primi a confrontarsi con le sconcertanti novità michelangiolesche del Giudizio e degli affreschi della Cappella Paolina in Vaticano. La ricerca di un linguaggio sempre più monumentale culmina nell'affresco con l'Assunzione della Vergine, dove a un Apostolo Daniele conferisce il volto di Michelangelo: ne dà testimonianza in mostra il celebre cartone preparatorio, emozionante ritratto, conservato nelle collezioni del Teylers Museum di Haarlem.