Il volume presenta la raccolta dei costumi sardi del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma, rimasta nel suo complesso sconosciuta per circa un secolo; un secolo nel quale questi abiti sono progressivamente usciti dall'uso comune: prima nei centri maggiori e in quelli costieri, più a contatto con le influenze esterne, poi, mano a mano, con un continuo processo di trasformazione, nelle zone centrali.
Attraverso un ricchissimo apparato di immagini, viene presentato l'intero corpus di abiti tradizionali inviati dalla Sardegna all'Esposizione Internazionale del 1911 voluta dal Governo italiano per celebrare il primo cinquantenario dell'Unità d'Italia.
Si tratta di un patrimonio in gran parte inedito, che, se da un lato conferma le tipologie e le articolazioni generali del sistema vestimentario sardo, maschile e femminile, dall'altro sorprende per la estrema ricchezza di varianti e invenzioni compositive possibili all'interno della struttura generale, conseguenti all'associazione creativa di tessuti, cromie, tecniche di taglio, ornamentazioni.
Il volume ha offerto altresì l'occasione per l'analisi e lo studio dei quaderni di appunti dell'etnologo Lamberto Loria, organizzatore della Mostra del 1911 e del prezioso carteggio intercorso tra lui e i suoi referenti sardi, che vengono qui pubblicati per la prima volta. Attraverso la loro lettura si riesce a ricostruire l'intero processo mediante il quale i diversi abiti furono reperiti, acquistati e inviati a Roma.