I Celti abitavano la nostra Penisola ben prima dell'invasione storica de IV secolo a.C. Vi scrivevano nella loro lingua, con alfabeto etrusco, dalla fine del VII secolo a.C.. Stanziati nella Transpadania occidentale, i Celti furono intermediari determinanti nelle relazioni tra mondo mediterraneo e regioni transalpine e svilupparono in modo autonomo una rete urbana rimasta fino ai giorni nostri: Milano, Como, Brescia, Bergamo devono loro la propria origine.
Pubblicato in occasione dell'esposizione milanese e realizzato grazie alla collaborazione di oltre settanta musei d'Europa, il volume (che si avvale di un comitato scientifico internazionale d'eccezione che vede coinvolti i massimi esperti del mondo accademico e museale) si propone di illustrare una nuova lettura dell'importante ruolo svolto dei Celti, cisalpini e transalpini, tra il VI e il II secolo a.C. attraverso oltre quattrocento oggetti di straordinaria qualità, particolarmente rappresentativi ed emblematici: elmi, spade, pugnali, scudi, gioielli, preziosissimi corredi in oro, argento, bronzo, smalti e ceramica ci guidano alla scoperta di questo grande popolo d'Italia e d'Europa. I Celti non hanno lasciato monumenti. Non hanno lasciato testi che raccontino i loro miti e la loro storia leggendaria. Tuttavia, attraverso un'arte sorprendente, affascinante e misconosciuta, ci hanno consegnato una testimonianza eloquente di quel pensiero che gli scritti degli autori antichi sfiorano appena e che rimane uno degli elementi fondatori della nostra essenza europea.