Nel corso dei quattro decenni che costituiscono la sua storia, la video arte ha subito molte trasformazioni che sono diventate parte della cultura visiva del nostro secolo. Se negli anni d'esordio, intorno alla metà degli anni Sessanta, il video è talvolta impiegato dagli artisti per registrare azioni performative prodotte nell'isolamento dello studio, esso offre anche un importante ambito creativo che permette di delineare nuovi spazi e un linguaggio alternativo rispetto ai codici massificati usati dalla televisione. Da immagine legata alla trasmissione su monitor, soprattutto negli anni Ottanta il video assume la forma di immagine proiettata capace di delineare un'inedita tipologia di spazio all'interno del quale gli spettatori possono muoversi, circondati da un ipnotico abbraccio elettronico. Più recentemente, la diffusione della tecnologia digitale permette agli artisti di rivaleggiare con la magia del cinema e di istituire con esso un particolare rapporto di fertile scambio, fondamentale nello sviluppo della poetica di molti giovani artisti.
Il volume presenta la collezione di video del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, fornendo un indispensabile strumento di approfondimento di questa importante parte delle collezioni del Museo. Organizzato in schede curatoriali dedicate a ciascun artista, il volume contiene informazioni e note critiche sulle opere, offrendo una selezionata panoramica sulla storia di questo innovativo medium artistico e sui maggiori artisti attivi in ambito internazionale.
Fondato nel 1984, il Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea è riconosciuto come uno dei più importanti musei a livello internazionale. Le sue collezioni, le mostre e i cataloghi ad oggi pubblicati hanno contribuito allo sviluppo e allo studio scientifico dell'arte contemporanea.