La mostra curata da Paolo Biscottini, direttore del Museo Diocesano di Milano, prende spunto dal ruolo svolto da Carlo e dal cugino Federico Borromeo nel dibattito sull'arte sacra.
Per Carlo l'arte sacra doveva porsi in rapporto con la liturgia e favorire la devozione.
Federico, invece, coltivava la sua naturale predisposizione per l'arte come studioso e teorico, De Pictura Sacra (1624), Museum (1625) e fu autore di un'imponente strategia dell'immagine nel promuovere la beatificazione e la canonizzazione di Carlo. Federico, collezionista e grande conoscitore delle arti, fondò la Biblioteca Ambrosiana e la Pinacoteca cui donò la sua collezione.
L'allestimento contempla l'esposizione di circa 80 opere di straordinaria qualità, tra le quali molte grandi pale d'altare e oggetti di arredo liturgico, ori e argenti preziosi provenienti da luoghi di culto, musei, collezioni italiane e straniere, di importanza capitale per la comprensione del periodo e per la cultura figurativa italiana.