Di Jacques Callot (1592-1635), uno dei più versatili maestri dell'incisione del Seicento europeo e capace di grande apertura internazionale, il Museo Civico di Padova presenta oltre 100 fogli fra i più significativi nella produzione dell'artista, selezionati dal proprio ricchissimo fondo grafico.
Formatosi tra la nativa Lorena e la Roma pre barocca, il genio di Callot trovò in seguito la sua espressione più completa alla corte dei granduchi di Toscana. Qui divenne l'interprete privilegiato delle sfarzose feste medicee, producendo capolavori quali gli 'Intermezzi' del 1617 e il 'Solimano' del 1620, e insieme maturò il gusto per quei temi di genere che impronteranno la storia dell'incisione fino a tutto il Settecento. Le celebri serie dei Gobbi e dei Capricci (1616-1621 circa) daranno infatti luogo a una lunga sequenza di imitazioni e derivazioni per i due secoli a venire.
Ma è soprattutto la grande 'Fiera dell'Impruneta' (1620), con il brulicante mercato di animatissime figurine e la sua complessa organizzazione spaziale, a testimoniare la straordinaria capacità dell'artista di descrivere tutta la gamma di caratteri sociali della commedia umana.
L'esposizione non trascura inoltre un'ampia scelta di soggetti religiosi incisi da Callot, produzione non secondaria che comprende la celebre 'Tentazione di Sant'Antonio', la serie con i 'Sette peccati capitali' e i piccolissimi fogli con i 'Martiri degli Apostoli', incredibili invenzioni di "macchine di tortura" costruite con singolare capacità evocativa in un'atmosfera fra penitenza controriformistica e gloria barocca.
La mostra, allestita dal 19 ottobre 2002 fino a tutto febbraio 2003 presso il Museo degli Eremitani, lungo il percorso della Pinacoteca Civica, costituisce un'occasione unica per ammirare alcuni tra i fogli più belli della raccolta grafica padovana, abitualmente non visibile per intrinseche ragioni conservative.