Bruno Morassutti (1920-2008), dopo la laurea a Venezia (1946), completa la sua formazione con un'esperienza di un anno a Taliesin nella comunità studio di F. L. Wright e si afferma come professionista
negli anni cinquanta aprendo uno studio a Milano. A lungo intreccia l'attività professionale, caratterizzata da un inesauribile spirito di sperimentazione e ricerca sui temi della prefabbricazione e studio di moduli e componenti edilizi, con quella di Angelo Mangiarotti (fino al 1962) e poi con gli architetti Memoli, Gussoni e Favini, spaziando dalla progettazione architettonica all'urbanistica e al design.
Tra le sue opere si ricordano il progetto per il grattacielo cilindrico per uffici nel porto di Genova (1955), le case per vacanze di San Martino di Castrozza (1957 e 1964-65), la Chiesa Mater Misericordiae di
Baranzate, Milano (1957), il condominio di Via Quadronno (1959-60), la 'casa senza pareti' di Termini Sorrento, Napoli (1963-64), il centro Istruzione IBM di Novedrate (1970-74) e il premio In/Arch Domosich
per la ricerca su un'unità di abitazione prefabbricata per 315 alloggi del 1963 (con Enzo Mari).
Particolarmente significativa è la presenza di opere dell'architetto realizzate in Veneto, a Padova (edifici industriali, residenziali e universitari), a Longarone e a Belluno.
L'archivio, ceduto all'Archivio Progetti su iniziativa dello stesso architetto e, dopo la sua morte, per volere della moglie e dei figli, documenta l'attività professionale di Morassutti a partire dal 1950. Esso comprende disegni, modelli, documenti, fotografie e una raccolta di riviste e articoli nei quali sono state pubblicate le opere dell'architetto.
La documentazione è stata recentemente trasferita presso l'Archivio Progetti, dove prossimamente sarà sottoposta alle necessarie operazioni di ordinamento, inventariazione e schedatura, prima di essere resa disponibile alla consultazione degli studiosi e fatta conoscere al pubblico.