L'attività di Gianlorenzo Bernini è intrinsecamente legata a papi toscani come Urbano VIII Barberini (che volle fare di lui "Michelangelo del Seicento"), Alessandro VII Chigi e Clemente IX Rospigliosi; grazie al loro mecenatismo l'operato berniniano raggiunse anche la Toscana, coi lavori al Duomo di Siena e gli interventi a Pistoia e a Lamporecchio. Oltre ai debiti di Bernini con la tradizione fiorentina, vengono individuati alcuni importanti collegamenti fra la cultura architettonica romana e quella fiorentina, e in particolare l'apporto dell emaestranze toscane operanti a Roma. La diffusione del linguaggio barocco in toscana cederà il passo alle nuove sensibilità che caratterizzano il Settecento, rispetto alle quali non appare peraltro estranea lezione di Bernini.