«Spirito colto ed educato al bello, egli ama ricordare come ci fu un tempo in cui nelle città nostre tutti avevano nobili aspirazioni d'artisti e volevano, nelle case, nei tempî, negli uffici esser circondati di belle opere; e così ogni costruzione architettonica come ogni mobile, ogni arnese, tutto aveva allora belle forme d'arte. E però egli, nel ricordo del bel tempo in cui gli Italiani erano tutto un popolo di artisti, più che nol siamo adesso, sa darci la grande costruzione, quale il nuovo palazzo di Piazza Venezia, l'abitazione di lusso - il villino - come la modesta casa d'affitto, questa pur con linee e motivi architettonici varî e corretti, quali vorremmo in talune costruzioni che sono vere deturpazioni di alcune vie e piazze della città nuova».