L'esposizione, frutto dell'iniziativa della Consulta delle Fondazioni delle Casse di Risparmio umbre e del conseguente progetto di ricerca promosso dall'Università degli Studi di Perugia (Facoltà di Scienze della Formazione - Facoltà di Lettere e Filosofia), l'Università della Tuscia (Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali) e l'Accademia di Belle Arti di Perugia, propone un'ampia e organica rassegna, in gran parte inedita, dell'Arte in Umbria dal Neoclassicismo all'Art Nouveau.
Oltre trecento opere, tra dipinti, sculture, disegni, arredi e suppellettili, dislocate in sei prestigiose sedi espositive, restituiscono la fisionomia culturale e artistica di una regione che, nel corso del XIX secolo, si qualifica come centro non marginale del dibattito sulle arti, permeabile agli orientamenti del gusto e dello stile nel più ampio contesto artistico italiano ed europeo.
Vivace crocevia di artisti anche stranieri, l'Umbria è nell'Ottocento terra d'elezione per i grandi paesaggisti alla ricerca del "sublime" e per quei pittori e teorici che ne privilegiano il binomio arte spiritualità, identificandola come scrigno di una tradizione esemplare nel programmatico recupero dei "primitivi".
A catalizzare la varietà di tendenze e a proporne una coerente sintesi l'Accademia di Belle Arti di Perugia è per tutto il secolo fecondo laboratorio di idee non soltanto per maestri e allievi, ma anche per letterati e uomini di cultura che animano un confronto capace di valicare gli orizzonti regionali.