A 90 anni dalla nascita del dadaismo la prima grande mostra dedicata a Jean Arp e alla moglie Sophie Taeueber
Nel 1916 a Zurigo un gruppo di intellettuali dà vita al dadaismo, movimento di forte contestazione della società dell'epoca, della guerra, e più in generale dei valori borghesi e dell'arte tradizionale: Jean Harp (1887-1966) è uno dei principali animatori del dadaismo e, nel clima del Cabaret Voltaire, luogo di ritrovo di poeti e artisti animati dalla comune volontà di approdare a una nuova estetica, si lega a Sophie Taeuber: il loro è un grande amore e un affascinante sodalizio artistico che solo la morte di Sophie nel 1943 interrompe. Jean e Sophie, formatisi a contatto con le avanguardie di inizio secolo, segnano profondamente il corso dell'arte del Novecento: la modernità di Jean, anticipatore delle ricerche neoplastiche di Mondrian e delle sintesi coloristiche di Klee, è alla base di alcuni dei più recenti sviluppi artistici (dall'astrazione al minimalismo e neodada); Sophie, "artigiana artista" secondo una sua stessa definizione, condivide con un forte apporto personale le sperimentazioni del marito realizzando con lui opere a quattro mani per poi seguire la strada di integrazione delle arti con risultati particolarmente attuali sul fronte del design. In mostra centoquaranta opere tra dipinti, sculture, disegni, collages, mobili, progetti di architettura e arredamento. Il catalogo ricostruisce le tappe del percorso creativo e della fortuna critica di Jean e Sophie, considerati come artisti a tutto tondo da Tristan Tzara, Marcel Duchamp, André Breton, Vasilij Kandiskij e ancora da Peggy Guggenheim, Giuseppe Marchiori e Nanni Balestrini a cui va il merito di aver fatto conoscere in Italia Jean Arp poeta. La mostra è organizzata dai Musei Civici Veneziani in collaborazione con Fondazione Arp, Clamart-Parigi; Fondazione Arp und Sophie Taeuber-Arp, Bahnhof Rolandseck; Fondazione Margherite Hagenbach, Solduno-Locarno, e patrocinata dall'Ambasciata di Svizzera in Italia e dall'Istituto Svizzero di Roma-Spazio Culturale Svizzero di Venezia. La mostra è prodotta con Venezia Musei e con il sostegno di Pro Helvetia.
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