Il work dress design rappresenta oggi una particolare e specialistica disciplina ideativa che, come il nome ben identifica, si interessa di fornire modelli e materiali adatti al lavoro. Nella storia della moda il progetto degli abiti e dei tessuti da lavoro ha scritto una pagina parallela e non meno importante rispetto a quella del settore fashion. Infatti molte delle più significative innovazioni, che hanno interessato entrambi i settori, hanno preso le mosse proprio dal mondo del work dress design, contaminato il più visibile ed illustre settore della passerella. Molti grandi stilisti hanno infatti tratto nuova ispirazione e guardato con interesse ai traguardi raggiunti da questa attività progettuale, suggerendo, di conseguenza, sconosciuti usi e nuovi stili di vita al loro pubblico. Se le grandi rivoluzioni sociali si sono rispecchiate con immediatezza nella moda, l'intreccio tra mondo del lavoro e progetto degli abiti ha prodotto enormi influenze sul modo di "abitare i vestiti". Le origini di questa specialistica attività ideativa e progettuale sono saldamente ancorate all'ambito politico-culturale della rivoluzione d'ottobre avvenuta in Russia e al clima artistico del costruttivismo. Nel 1923 Rodcenko e la moglie Stepanova disegnarono la tuta, "l'abito della rivoluzione per i compagni lavoratori e lavoratrici", cronologicamente anticipato, con maggiore ironia futurista, già nel 1919 dal "futurista irregolare" fiorentino Thayaht (Ernesto Michaelles), che in precedenza aveva già disegnato e prodotto prototipi della più celebre e diffusa divisa da lavoro. Trascorsi quasi novant'anni da quell'evento e quasi novant'anni di storia del design degli abiti da lavoro in età contemporanea, si può registrare che, nonostante alcuni suoi contenuti siano rimasti costanti, molto diversi sono gli scenari ed i riferimenti di cui deve tenere oggi conto il work dress design. Delle vecchie e nuove trame di ricerca, di cui si compone questa disciplina tiene conto il volume di Maria Antonietta Sbordone, riassumendo la voce ed il pensiero di antropologi, sociologi, filosofi ed economisti, che hanno riflettuto sull'argomento; fra questi ella sceglie il pensiero più eretico e innovativo che commenta e domina con estrema capacità critica