Il terzo quaderno Stein è dedicato a Remo Salvadori: esponente della generazione successiva a quella dell'arte povera e concettuale, artista capace di una nuova concezione e formulazione dell'opera. Un quaderno Stein sui generis, diverso dai precedenti, un libro d'artista seguito da Salvadori nelle diverse fasi della sua realizzazione.
Nelle opere presentate, seppure la superficie cambi, la forma quadrata rimane costante in modo tale che i giochi di forme e piegamenti che l'artista intraprende, in maniera energica e dinamica, quanto il procedere della aperture, assumono varianti infinite.
Scrive Germano Celant nel testo del volume: la "sua vitalità interiore è la sua anima, la manifestazione di una coscienza del formare, bidimensionale e tridimensionale, che si traduce in articolazioni visuali ricche e complesse".