Dopo Giorgione, ecco un'altra ampia panoramica su uno dei capitoli più emozionanti della nostra storia dell'arte, ossia su una scuola, quella della Pittura veneta, la cui visione complessiva abbraccia non solo molti secoli di storia, ma un'area geografica assai estesa. Sebbene, infatti, la quantità di capolavori conservati nella sola Venezia sia già tale da permettere la composizione di un libro straordinariamente denso, soprattutto a partire dagli inizi del XV secolo molti dei principali protagonisti di quella scena pittorica non sono originari di Venezia. Nel Rinascimento, artisti come Cima da Conegliano, Giorgione, Tiziano, Veronese giungono in laguna portando un DNA che finirà per cambiare quello dell'ambiente in cui si radicarono.
I principali fenomeni e le personalità di maggior spicco qui illustrati sono dunque quelli dei luoghi e dei tempi della Serenissima: dall'inizio del '300 a quell'anno 1797 che sancì la fine della storia della Repubblica. Preceduti da un'illuminante trattazione degli Antefatti, cinque capitoli - uno per secolo - si susseguono facendo brillare l'immagine formidabile di una Venezia miracolosamente illustre in tutti i campi della cultura, una Venezia cui tutta Europa, in fondo, guardava come a un caput mundi, in una cavalcata storica che via via, attraverso i capolavori del Rinascimento, conduce fino agli ultimi straordinari epigoni di una scuola gloriosa, da Tiepolo a Canaletto a Guardi.
Forte di un sontuoso apparato iconografico, il volume intende peraltro - entro e oltre la tradizionale della sequenza degli stili e degli apporti individuali - vedere e far vedere nei dipinti il riflesso di una storia, di una società e di un immaginario, sul fil rouge di alcuni nodi tematici che passano di secolo in secolo - con un tono descrittivo semplice, chiaro, immediatamente diretto al lettore.