Uno studio sulla pittura dal XIV al XVII secolo che si collega alla storia, alla cultura, letteraria e filosofica, nonché alle vicende della chiesa.
Un approfondimento, attraverso l'arte pittorica, del diffuso senso religioso in rapporto alla corporeità e all'eros.
La realtà riscoperta dall'umanesimo, che inaugura un nuovo canone di bellezza femminile, non più legata all'astrattismo bizantino, la corporeità nell'idea del Rinascimento e la carnalità espressa dal Barocco: questi gli aspetti fondamentali del volume, indagati attraverso l'opera pittorica dei grandi maestri della tradizione italiana. Aspetti tipici della pittura sacra, in parte sconosciuti in parte proibiti, che si ritrovano in quegli artisti che operano spesso in contrasto con l'autorità ufficiale, come Michelangelo, Caravaggio e Rubens.
L'introduzione di Timothy Verdon, uno dei maggiori storici dell'arte, sottolinea l'importanza internazionale di uno studio capace anche di uno sguardo profondo alla storia dell'arte siciliana, terra dell'autore. Il Trionfo della morte di Palazzo Abatellis a Palermo, così come l'Annunziata, lo Spasimo di Palermo e il raffaellismo, o l'eclettismo europeo del monrealese Pietro Novelli, sono solo alcuni degli argomenti che si chiudono coerentemente in una cornice di più ampio respiro, per dare una lettura profonda dell'esperienza religiosa, così come si manifesta in alcuni pittori.
Ora intrisa di dramma, ora palpitante di carnale passione.