Una panoramica sui pittori leonardeschi (allievi diretti, seguaci e imitatori di Leonardo) attraverso le opere del museo russo e quelle delle collezioni pavesi.
Ventidue opere di pittori cosiddetti 'leonardeschi' appartenenti alle collezioni dell'Ermitage affiancate dai dipinti delle raccolte civiche pavesi prodotti nella medesima temperie culturale documentano in maniera esaustiva quella stagione artistica che nacque e si sviluppò in Lombardia nel decennio a cavallo tra Quattro e Cinquecento e che precedette, accompagnò e seguì l'esperienza milanese di Leonardo, dal 1482 al 1499 e poi ancora dal 1507 al 1512/13.
Della collezione statale sanpietroburghese fanno parte capolavori di Bernardino Luini (una Crocefissione, il San Sebastiano e la Santa Caterina), la splendida Flora di Francesco Melzi, alcune eccellenti prove di Giampietrino (la Madonna col Bambino, la Maddalena penitente, il Cristo con il simbolo della Trinità) oltre a dipinti di altri protagonisti della pittura lombarda tra XV e XVI secolo, come Cesare da Sesto (la Sacra Famiglia con Santa Caterina), Gian Francesco Maineri (il Cristo portacroce), Vincenzo Foppa (Santo Stefano e l'Arcangelo Michele) e il Bergognone (San Iacopo). Tra le opere pavesi spiccano capolavori quali la notissima Pala Bottigella di Vincenzo Foppa (recentemente restaurata) e il Cristo portacroce di Bergognone, accanto alla Madonna con Bambino e Sante di Bernardino Zenale, alla Madonna con Bambino di Cesare Magni, ai frammenti di affreschi di Bernardino Luini provenienti dalla celebre villa della Pelucca; e poi ancora dipinti di più incerta attribuzione, da Giampietrino, allo pseudo Francesco Napoletano.